Il mercato degli investimenti, finanziari o meno che essi siano, si è evoluto tantissimo nel corso degli anni, tanto da privilegiare forme di trading e di investimento che sono sempre differenti tra di loro. Dalle azioni alle valute, dai Contratti per differenza alle criptovalute, passando per il Forex, per le quote aziendali e per le startup.
In un contesto in rapida e dinamica evoluzione sono tante le componenti che rientrano a far parte del valore dell’investimento, tra cui l’oro: per quanto il mondo dell’economia sia cambiato, dal punto di vista commerciale l’oro ha sempre un valore che non può essere assolutamente negato ma che, anzi, viene confermato da tutte quelle statistiche e percentuali che permettono di dimostrare quanto importante sia l’applicazione nel mercato dell’oro, dalle grandissime manovre finanziarie fino alle realtà pratiche di comunque tanto grande livello, come quelle sottolineate da Msvgioielli. Ma qual è il valore dell’oro?
Come si misura il valore dell’oro?
La prima cosa che c’è da sapere, nel cercare di identificare quale sia il valore dell’oro, è la misurazione del valore stesso del metallo prezioso, che avviene secondo dei precisi criteri di riferimento. Come tutti gli altri metalli preziosi, il valore dell’oro viene misurato in grammi o once troy, unità di misura del sistema imperiale britannico. L’unità di misura che serve per determinate questo valore stesso è il carato (K), e nel caso in cui l’oro sia unito ad altre leghe il suo valore si misura in base alla purezza del materiale stesso.
In altre parole, quando l’oro viene unito all’altra lega, il valore globale non viene soltanto misurato in base alla quantità di oro presente all’interno della lega, ma anche dell’altro materiale: in commercio non si può vendere un oggetto d’oro che abbia una quantità di carati maggiore di 18, quindi il valore commerciale dell’oggetto dipende anche e soprattutto dall’altro metallo presente all’interno della lega.
I discorsi che riguardano il valore dell’oro, ovviamente, non si basano soltanto sulla sua quantità e sulla sua massa effettiva, ma anche dal prezzo fissato e da ragioni di fixing, exchange e valori di riferimento. Ma come funziona questo tipo di mercato?
Qual è il prezzo dell’oro e come si calcola?
Se si considerano le logiche di fixing ed exchange, non si può fare a meno di prendere in considerazione un tipo di considerazione del valore che è differente rispetto a quella prettamente quantitativa, parlando di vero e proprio prezzo. Il prezzo dell’oro viene stabilito naturalmente dai mercati, attraverso un processo storico che perdura da diversi decenni e che porta, quotidianamente, il metallo prezioso ad assumere un determinato valore in tutti i mercati di riferimento.
Quotidianamente, fin dal 1919, la Borsa di Londra stabilisce il prezzo dell’oro in due ore del giorno, alle 10.30 e alle 15: il processo viene definito il cosiddetto fixing dell’oro e, fino al 2014, ciò veniva effettuato dalle cinque principali entità mondiali dell’oro, definite in gergo The Club of Five. Si tratta di Bank of Nova Scotia Mocatta, Barclays Bank., Deutsche Bank, HSBC Bank USA e Société générale, anche se proprio da quell’anno il processo è stato affidato alla sola IBA, la Ice Benchmark Administration.
I processi storici hanno cambiato molto nella natura dell’oro in quanto mezzo di scambio e forma di investimento. Per questo motivo, a seguito dei due conflitti si è assistito ad una fine del gold standard, che è stato radicalmente sostituito dal gold exchange standard, per mezzo di accordi che prevedevano tassi fissi e di conversione per il solo dollaro americano. Al 2019, nonostante si possa pensare il contrario, la percentuale relativa alla capitalizzazione dell’oro vede un amento, il che determina l’effettiva convenienza in un investimento nel metallo prezioso, sotto tutti i diversi punti di vista.