Il rapporto tra gli italiani e il mondo degli investimenti finanziari, è diventato sempre più complesso nel corso degli anni. Una situazione che ha reso ancora più delicato il ruolo dei consulenti, bancari e finanziari in maniera indistinta, e dei portali finanziari online, che ormai, secondo quanto riportato dalle più importanti testate del settore, sono diventati il canale d’accesso preferito degli italiani.
Investire tramite Internet, infatti, è la modalità maggiormente sfruttata, grazie agli indubbi benefici che incorpora. Si pensi, ad esempio, al significativo risparmio in termini economici rispetto al canale bancario quando si effettua un’operazione di compravendita nei mercati, oppure alla grande comodità di poter investire direttamente da casa senza doversi recare in agenzia.
Investire in modo sicuro: è possibile proteggere il capitale?
Ogni risparmiatore, però, si differenzia dall’altro: le esigenze, spesso, sono assai diverse e non esiste un prodotto finanziario che possa soddisfare tutti gli utenti finanziari. Quest’ultimi, però, si possono suddividere in alcune categorie: dai i meno propensi al rischio, sino a quelli, invece, decisamente più portati a cavalcare l’onda dei mercati più volatili, al fine di cogliere dei rendimenti maggiori.
Secondo una recente indagine di mercato, però, la maggior parte degli italiani, indipendentemente dal rischio che sono disposti ad accettare nell’allocazione dei propri risparmi, desidera investire in modo sicuro. Quest’affermazione, però, contiene al proprio interno diverse sfumature, assai diverse l’una dell’altra, che riflettono la differente sensibilità di ogni singolo investitore.
Investire in modo sicuro, perlomeno per la fetta più rilevante degli italiani, equivale ad attuare investimenti volti alla protezione del capitale, impresa, però, tutt’altro che semplice in un’epoca, come quella attuale, contraddistinta dai tassi negativi nel comparto free-risk e dal rischio di accusare una perdita qualora si optasse per un disinvestimento anticipato rispetto alla data di scadenza di un determinato titolo pluriennale.
In molti, infatti, tendono a considerare alcuni titoli sicuri, ma non fanno i conti col rischio di dover chiedere una parte o l’intera somma investita prima della naturale scadenza del titolo. Un esempio eclatante, in tal senso, è rappresentato dai nostri BTP, che, allo stato attuale, incorporano rendimenti negativi sulle scadenze brevi, poco attraenti, di conseguenza, per i risparmiatori: un buono del tesoro di durata di dieci anni può fornire un buon rendimento, ma è decisamente esposto alla volatilità.
Investire in modo sicuro: attenzione alle bufale
Le oscillazioni dei prezzi, di fatto, potrebbero esporre il risparmiatore a delle perdite qualora lo riscattasse anticipatamente: il termometro dello spread, divenuto tristemente familiare alla maggior parte degli italiani, può impattare negativamente sul prezzo dei nostri titoli di stato, creando, talvolta, delle voragini non indifferenti. Quando si acquista un titolo pluriennale, di conseguenza, è bene ritenerlo “sicuro” quando lo si detiene sino alla scadenza.
Per essere certi di ottenere il rimborso alla scadenza, però, è indispensabile che l’emittente sia considerato solvibile. E anche in questo particolare caso, gli italiani hanno avuto, nel passato, delle pessime esperienze. I casi Parmalat e Cirio, a titolo esemplificativo, sono esplosi per la mancata possibilità da parte dei due colossi dell’agroalimentare nel far fronte alla scadenza di alcuni bond.
Se i risparmiatori più prudenti hanno questa accezione dell’investire in modo sicuro, quelli più votati al rischio, invece, ne hanno una assai differente. Questi trader, infatti, vantano un’elevata esperienza sui mercati ed hanno pretese ed esigenze opposte a quelle descritte in precedenza. In molti casi, la necessità prioritaria è quella di poter eseguire gli ordini di compravendita in maniera celere, possibilmente alle condizioni indicate, per poter cogliere le opportunità dei mercati.
Un aspetto, però, unisce entrambi i profili: la sicurezza di investire senza incorrere in truffe. Anche il mondo finanziario, così come qualsiasi altro ambito, è stato toccato, nel passato, dalle cosiddette bufale, sia nel mondo del web che in quello reale. Per evitarle, è buona norma verificare sempre se gli intermediari dispongano di tutte le certificazioni richieste dalla CONSOB.