Da un po’ di tempo si sente sempre più parlare di mercato libero per quel che riguarda la gestione delle utenze di luce e gas. Per tantissimi consumatori, infatti, arriverà il momento in cui dovranno obbligatoriamente effettuare la migrazione delle proprie utenze dal regime di maggior tutela verso quello libero. I due nomi potrebbero creare un po’ di confusione anche se, in realtà, in entrambi i mercati vigono rigide forme di tutela per il consumatore finale. La differenza risiede nel tipo di impostazione burocratica che vede nel mercato libero la possibilità per aziende private di commercializzare energia secondo precise norme da rispettare.
Differenze di tariffe tra i due mercati
Chi è ancora nel regime a maggior tutela, già da oggi, potrebbe effettuare la migrazione grazie a siti web che comparano i prezzi e individuano la migliore offerta del momento. Per esempio Facile.it confronta i prezzi di luce e gas nel mercato libero e mette in contatto i clienti con l’operatore scelto in modo semplificato. Scegliere un fornitore di energia nel mercato libero, oggi, permette di accedere a tariffe personalizzate in regime di concorrenza trasparente. Nel mercato tutelato, invece, i prezzi sono uguali per tutti e le tariffe sono stabilite periodicamente da organizzazioni sovranazionali che svolgono operazioni di vigilanza.
La tariffazione nel mercato libero
Nel mercato libero i costi dell’energia sono variabili e dipendono dalle leggi di mercato. I costi sono definiti da produzione, trasporto e distribuzione della materia che, com’è noto, può avvenire nel nostro Paese o in nazioni limitrofe. La maggior parte dell’energia utilizzata in Italia deriva da fonti non rinnovabili per cui, nelle bollette, figurano costi che riguardano il trasporto fino ai centri di distribuzione e la fornitura direttamente presso le nostre abitazioni.
Questo non significa che nel mercato libero non vi sia tutela perché, come vedremo a breve, anche in questo caso gli indici di prezzo sono vigilati a livello internazionale. Nel mercato tutelato il fornitore deve rispettare i prezzi stabiliti dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. Le tariffe, in questo caso, vengono aggiornate con cadenza trimestrale in base all’andamento del mercato e, quindi, dalle “forze” oscillanti di domanda e offerta.
Nel mercato libero, invece, alcuni costi restano fissi mentre il prezzo unitario della materia energia è concorrenziale, ovvero stabilito autonomamente dalle aziende fornitrici. Ecco perché la “concorrenza” vigilata si caratterizza proprio attraverso la proposta di tariffe competitive che permettono ai clienti di optare, liberamente, per il fornitore che ritengono più conveniente.
Entro quando passare al mercato libero?
È dal 2017 che, con l’introduzione delle liberalizzazioni, il Governo parla della chiusura definitiva del mercato tutelato per il quale vi era un unico fornitore nazionale di energia elettrica. La data, tuttavia, continua a slittare per varie ragioni burocratiche e cause di forza maggiore per cui, ad oggi, non è ancora certo se effettivamente la prossima scadenza, fissata per il gennaio 2024, sarà rispettata. L’unica certezza per il consumatore è che, presto o tardi, il regime a maggior tutela verrà cessato per cui, prima di quella data, conviene portarsi avanti con il passaggio al mercato libero.
Scegliere un fornitore nel mercato libero significa accedere alla libertà di scelta della tariffa del prezzo unitario della materia energia con tutele specifiche per le voci di spesa fisse della bolletta. Per imparare a leggerla puoi sempre consultare l’Atlante per il Consumatore di Arera dove sono specificate, in modo schematico e riepilogativo, tutte le differenze tra i due mercati.